mercoledì 3 ottobre 2007

GHENGA

Salve Mondo,
oggi mi voglio occupare di un nuovo fumetto italico che da qualche mese gira per le nostre edicole, cioè “Ghenga”.

Nasce dalla penne di Francesco Rivano ed Antonio Fassio e subito fa capire una cosa, NON è il classico fumetto “all’italiana”, quindi scordatevi le impaginazioni a 6 vignette, lo stile classico alla Bonelli o le storie “circolari” incentrate su un unico eroe dove ci sarà una donna in difficoltà, il cattivo fermato entro le 100 pagine, ed infine, la suddetta signora tra le braccia del personaggio principale.
In Ghenga non sembra esserci nulla di scontato, ma andiamo con ordine.

Le storie si svolgono ad Urbania (città immaginaria che assomiglia alla nostra capitale) e per essere più precisi, nella palazzina 17 dove tre strampalate ragazze convivono le “simpatica” esperienza della vita fuori dalla casa materna.
Arianna, Sara e Sabrina vengono da paesi del Nostro stivale e si ritrovano catapultate nel tram tram della metropoli, dove studiano, lavorano e vivono storie “allucinanti”, e questo grazie al background che si portano dietro, infatti ognuna di loro è soggetta a qualche “vizietto”, c’è chi fuma canne manco fossero acqua, chi si tiene stretta la propria scatola di “pasticche” e chi non riesce ad uscire di casa a causa di molteplici fobie.
Quindi, come avrete ben capito, non si parla in Ghenga di eroi senza macchia e senza paura, in costanti viaggi alla ricerca di draghi da ammazzare (povere bestie, che avranno mai fatto di male per essere sempre cacciati ed uccisi?), ma nonostante questa apparente normalità (chi a vissuto l’esperienza dello studente fuori sede già sa che non c’è niente di normale in questo) si rimane stupiti dalle vicende “psichedeliche” che le tre coinquiline vivono.
Viaggi nel mondo di Oz, combattimenti a suon di joiped con giapponesi portentosi, paesi di mostri, sono solo alcune delle storie che le ragazze vivono in “soli” due numeri.

Passando dalla storia al disegno, c’è poco da dire, le tavole parlano da se.
Lo stile è unico (nel senso che a memoria non mi sovviene nulla di simile) essenziale e caricaturale al massimo, per capirci, sembra una fusione tra il genere manga (con i suoi “occhioni”) e lo stile di un vignettista satirico, che si sposa perfettamente con le storie trattate, dove un sorriso ci scappa sempre.
Comunque, quello che più mi ha colpito dei disegni è l’impaginazione, completamente fuori da ogni schema, sembra di vedere un lavoro in costante mutamento, l’ordine di lettura stravolto all’inverosimile in alcune sequenze rende sempre interessante la lettura delle vicende.
Ah, quasi mi dimenticavo, è a colori, cosa assai rara nel fumetto nostrano, e questo a riprova che non sono solo gli statunitensi “quelli bravi con in colori”.

Adesso, come ogni buon critica deve fare, passiamo alle note dolenti.
Onestamente sul fronte storie non mi sento di trovare alcuna pecca, è ancora presto e soprattutto dubito che un fumetto con queste premesse possa annoiare, la sua vena umoristica e surreale può far spaziare in infiniti campi lo scrittore (salvo che l’autore si addormenti sugli allori).
Una cosa che non mi convince sono gli editoriali, da una parte, l’humor con cui sono scritti si intona perfettamente con le tinte del fumetto, dall’altro, il loro non presentare al pubblico gli autori o la genesi delle storie rischia di non “umanizzare” il lavoro che c’è alle spalle della pubblicazione, rendendo il tutto un po’ sterile, quando in realtà, dietro un prodotto così ben confezionato c’è sicuramente un impegno serio e costante.

Nel complesso è un fumetto con ottime potenzialità, un comics book che rompe gli schemi tradizionali come a suo tempo fece Arthur King (se non lo conoscete è perché sono un vecchietto del mondo delle nuvole parlanti), quindi se amate i fumetti che non seguono le regole del mercato, se amate le storie incredibili condite di ilarità, che aspettate, andate a chiedere in edicola la vostra copia di Ghenga.

Scheda Tecnica:

TITOLO: Ghenga
AUTORI: Francesco Rivano & Antonio Fassio
EDITRICE: Matrix Media Publishing s.r.l.
PUBBLICAZIONE: mensile
PREZZO: 4,90 / 6,90 €
NUMERI RECENSITI: 1 e 2
VOTO KIKKO: 8,5
NOTE: nel suo stile dissacrante tratta alcuni argomenti “scabrosi” come: l’omosessualità, le droghe ed i rapporti interpersonali che hanno fatto mettere la scritta “consigliato ad un pubblico maturo” in copertina, che volete farci, non siamo in Giappone, purtroppo!?!

1 commento:

Anonimo ha detto...

perchè nn pubbliki anke delle immagini del fumetto?Io ho solo il 5 numero e vorrei vedere anke quelli già passati!