Ciao Mondo,
lo sapevo che il mio stato di super-felicità non poteva durare troppo…
Era domenica sera, da poco passate le 19:30 che godevo come un matto.
Dall’altra parte dell’oceano, nello specifico il circuito di interlagos, assistevo ad una delle gare più emozionanti mai disputate dalla formula 1.
Oltre alle mille emozioni del gran premio, proprio come la fatidica ciliegia sulla torta, ecco arrivare il titolo di campione piloti alla Ferrari già campione costruttori.
Come dicevo, stavo vivendo dei momenti magici e felici, da buon tifoso del cavallino rampante, e tutto mi sembrava più bello, un po’ come in primavera quando tutto il mondo sembra pervaso da un magico ottimismo…poi è arrivato il governo a rompermi i cojoni!
Due pezzi di merda, il primo è un romano-bolognese ignobilmente a capo del governo, l’altro uno sconosciuto Levi eletto con quella farsi di sistema indemocratico creato dal nano di Arcore.
Ebbene, queste due menti eccelse, che molto probabilmente utilizzano il pc come un fermacarte, visto che non sanno accenderlo, hanno pensato bene di introdurre una legge che di fatto CONTROLLERA’ la rete e obbligherà gli internati a pagare qualche tassa (ma che strano vero?).
Ebbene, questi due servi del potere e del capitalismo, che però si professano di sinistra, spaventati dal successo del V-day e dal blog di beppe grillo hanno avuto una brillante pensata, di seguito vi riporto come, molto probabilmente, si è svolta la conversazione tra questi due “geni”:
- uè romano, ma questi cosi, i blogghe, ma come mai possono scrivere di tutto? Come mai girano in rete le liste con quanti di noi sono stati condannati? Come mai in rete si sa quanto guadagnamo? Come mai si interrogano sulgi aerei che spargono le scie chimiche? Non doveva essere un segreto che dovevamo custodire? Come mai non c’è nessun “editore amico” che faccia in modo che si scriva solo ciò che serve al regime?
- Humm! Davvero succede questo in internette? Cioè, c’è la libertà di parola li? Mio dio, dobbiamo porvi riparo mio caro levi, senti butta giù due righe per far pagare tutti quelli che usufruiscono della rete, così i più se ne andranno, e chi rimarrà sarà più facile da controllare.
- Humm, mio caro romano, come al solito hai delle idee geniali, però…
- Che però c’è?
- Be, così facendo, dovranno pagare tutti, pure sai, i nostri amici banchieri, anche loro hanno dei siti, sai com’è.
- Anche loro hanno dei siti?…ci devo proprio andare in questa rete, vabbè, fai in modo che i nostri amici capitalisti e tutti quelli che speculano con la rete non paghino, noi dobbiamo solo punire quegli odiosi liberali-zecche di merda.
- Ok romano mio, sarà fatto!
E così è stato miei cari.
Non ci credete? Andate a leggervi il disegno di legge Prodi-Levi e poi ne parliamo.
In soldini ecco il contenuto.
Usi il tuo sito per il commercio (leggasi motivi di lucro, come dicono i giuristi) stai tranquillo, fai quel che vuoi, noi non ti vediamo ne ti controlliamo.
Usi il sito per dire ciò che pensi? Per avere un diario o fare quattro chiacchere con amici? E magari ti permetti pure di criticare la casta o i nostri amichetti statunitensi? Bene, allora ti dovrai registrare al ROC, quindi pagare, poi sarai costantemente controllato (leggasi OSCURATO quando pesterai i piedi).
Ma la cosa più buffa di questa proposta è che se vuoi un sito (magari per parlare della fica) o un blog (come questo in cui scrivere tutto ciò che ti passa per la testa) oltre alla registrazione devi avere un GIORNALISTA (iscritto all’albo) che figuri come caporedattore, altrimenti non sei in regola e ti faranno un culo così.
Certo che la LIBERTA’ DI PENSIERO E DI STAMPA sancite dalla nostra costituzione saranno LEGGERMENTE calpestate da questa IGNOBILE E VERGOGNOSA LEGGE.
Siamo al ridicolo miei cari, dopo i lavavetri, con tutti i problemi che ha l’italia (senza maiuscola perché ormai è solo uno stato delle banane) ci si accanisce contro i blogger.
OVVIAMENTE, se questo schifo di legge dovesse essere approvato, IO NON MI ISCRIVERO’ MAI E POI MAI.
NON SMETTERO’ DI SCRIVERE perché due FASCISTI mi vogliono mettere il bavaglio.
NON MI FERMERO’ perché per me il blog è solo un diario, pertanto CI SCRIVO quello che mi pare, quando mi pare e come mi pare, senza dover rendere conto a nessuno.
E mi auguro che TUTTI coloro che formano la blogsfera continuino sul loro cammino senza dare retta a due vecchi rincoglioniti che pensano di fermare la libertà con una legge vergogna.
Coro romano dei miei stivali, tu che sei il più falso dei falsi, ascoltami bene…
Ti rosica vero? Che possa dire tutto ciò che mi pare quando mi pare? Allora senti questa:
VAI A FARE IN CULO, BRUTTO FASCISTA DI MERDA!?!
venerdì 26 ottobre 2007
venerdì 19 ottobre 2007
GIORNALISTI = MERDE!!!
Ciao Mondo,
sono un po’ di settimane che mi dedico all’osservazione del giornalismo nostrano, che penso si dovrebbe definire strano e basta!
Partiamo dal palinsesto base dei tg.
POLITICA: ogni giorno in quel luogo chiamato parlamento, per un verso o per un altro, si discute di qualcosa giusto? Ebbene cosa ci si dovrebbe aspettare da un giornalista? Io ritengo che il “professionista” dell’informazione dovrebbe fare una disamina dell’argomento, magari, facendo dei paralleli con situazioni simile affrontate da altri governi.
Invece i nostri scarsi e pigri giornalisti che fanno? Montano le risposte di alcuni parlamentari che hanno incontrato (leggasi sempre i soliti 8 volti).
Ovviamente con il classico balletto della par condicio, quindi: prima l’onorevole di sinistra, poi quello di destra e così via, ma morale della favola, MAI ci dicono di cosa abbia discusso la camera, nossignore, loro riferiscono che per quelli di sfotti l’italia la cosa non va (o va se la propongono loro) e quelli della FALSAsinistra dicono che la proposta è bellissima (perché da loro avanzata) oppure è fascista (perché presentata dalla fazione del nano di merda).
Poi non parliamo di cosa dicono degli ESTERI, su tg5 ci sono tutte le informazioni dagli USAegettalabomba, per loro siamo il 53° stato, sulla Rai pure, forse leccando meno, ma di certo si scordano che nel mondo ci sono più di 160 stati, e poi, dopo li fuochi si accorgono se ci sono dittature o altro (esempio: la Birmania, oggi sanno che c’è una situazione “complicata”).
Per finire il classico “spot” delle trasmissioni che seguiranno, in questo, per onor del vero, in casa Rai si limitano a dire cosa seguirà il telegiornale, mentre nei tg del biscione parte un servizio di 3-5 minuti circa, ma va bene così, ogni nazione ha la tv che si merita!
La STAMPA: i cari e vecchi giornali non sono da meno. Su 20/30 pagine almeno 10 sono per la politica, ovviamente parlano SOLO delle esternazioni dei soliti 8 volti (abbiamo il parlamento più grande del mondo e parlano solo in 8, ma sono pazzo io o loro?).
Poi i soliti articoli sullo spettacolo, ovviamente sulle grandi produzioni, dei teatri di periferia che cazzo gli frega? E lo sport, o meglio LO sport, perché in Italia sembra che tutti, ma proprio tutti, giochino a calcio, se uno sport diverso arriva nei giornali è perché un nostro connazionale è riuscito a vincere, cosa assai miracolosa, visto che investiamo SOLO nel calcio.
Ovviamente il terzo di giornale rimasto si occupa al 50% del caso di cogne del momento, l’altro 50% al gossip… e sul gossip non dico nulla se no rischio di bestemmiare come un muratore che si è colpito il dito col martello.
La cosa che di tutta questa mondezza giornalistica mi da più fastidio è il fatto che una legge vergogna (guarda tu il caso, l’ha fatto un nano di merda di Arcore) finanzi i giornali!Capito? Uno pensa: mi fanno schifo, non li compro e pace fatta, macchè, anche se non compri il “fogliaccio del ciccione” o il giornale “libero di dire cazzate”, li paghi con le tasse…
Quindi pensate che bello, i giornalisti sono “nostri dipendenti” (come i politici of corse) però hanno la pubblicità che li condiziona non poco.
Prendiamo per esempio le rivolte che i Nigeriani fanno quotidianamente all’Enel, sapete perché lo fanno? Perché, proprio come nel colonialismo, da qualche decennio (e per altri) prendono il petrolio, lo vendono, e non danno un cazzo alla popolazione locale che muore di fame mentre la multinazionale guadagna con il loro oro nero.
È stato detto in qualche giornale? Ovviamente no, del resto come fai a scrivere 2 righe di disappunto contro lo sponsor che ti compare in 2 pagine pubblicitarie?
In definitiva ritengo i giornalisti dello stivale puzzolente dei TERRORISTI (parola che va così di moda grazie a questa manica di incompetenti).
Forse gli unici veri terroristi di questo mondo. Ogni giorno, invece di investigare e riportare notizie, si siedono davanti ad un computer, leggono l’ansa e su quello fanno il loro bel articoletto.
MALEDETTI, voi dovreste essere gli occhi e lo orecchie di una nazione, prendete l’esempio di Anna Politkovskaya, ha dato la sua vita per poter raccontare al mondo le tragedie della Cecenia, e voi non fate neanche un servizio per raccontarci cosa combina quel bastardo di putin!
VERGOGNATEVI, siete il peggior ordine professionale, siete dei maledetti servi del potere, fate schifo, ma ricordatevi che se esiste un Dio col cazzo che vi farà vedere il paradiso, ogni volta che avete girato lo sguardo (su ordine di un polito o multinazionale) voi avete OCCULTATO la verità, e la bugia è un peccato grosso cari miei finti-pseudo-cattolici.
Voi che siete dei super credenti e vi scordate di dire che tra i politici che partecipano al family-day ci sono SEPARATI, DIVORZIATI, CONVIVENTI (per non fare nomi, ma cognomi: Fini, Berlusconi ed il finto cattolico per antonomasia Casini, poi Calderoni, la Russia e quel Musi poi pizzicato con ben 2 puttane, sulla Santanichè che è CONTRO i dico ricordo solo che per anni ne ha beneficiato con il "ragazzo", oltre, ovviamente, ad essere SEPARATA, mi sembra la quintessenza dell'ipocrisia).
VOI "pseudo-giornalisti" senza ragione, voi senza dignità, per favore, ridatemi un po’ i soldi che per colpa di una legge ingiusta vi siete presi.
MALEDETTI incompetenti, rispetto a voi gli sbirri sono bravi, il che è dirla lunga.
sono un po’ di settimane che mi dedico all’osservazione del giornalismo nostrano, che penso si dovrebbe definire strano e basta!
Partiamo dal palinsesto base dei tg.
POLITICA: ogni giorno in quel luogo chiamato parlamento, per un verso o per un altro, si discute di qualcosa giusto? Ebbene cosa ci si dovrebbe aspettare da un giornalista? Io ritengo che il “professionista” dell’informazione dovrebbe fare una disamina dell’argomento, magari, facendo dei paralleli con situazioni simile affrontate da altri governi.
Invece i nostri scarsi e pigri giornalisti che fanno? Montano le risposte di alcuni parlamentari che hanno incontrato (leggasi sempre i soliti 8 volti).
Ovviamente con il classico balletto della par condicio, quindi: prima l’onorevole di sinistra, poi quello di destra e così via, ma morale della favola, MAI ci dicono di cosa abbia discusso la camera, nossignore, loro riferiscono che per quelli di sfotti l’italia la cosa non va (o va se la propongono loro) e quelli della FALSAsinistra dicono che la proposta è bellissima (perché da loro avanzata) oppure è fascista (perché presentata dalla fazione del nano di merda).
Poi non parliamo di cosa dicono degli ESTERI, su tg5 ci sono tutte le informazioni dagli USAegettalabomba, per loro siamo il 53° stato, sulla Rai pure, forse leccando meno, ma di certo si scordano che nel mondo ci sono più di 160 stati, e poi, dopo li fuochi si accorgono se ci sono dittature o altro (esempio: la Birmania, oggi sanno che c’è una situazione “complicata”).
Per finire il classico “spot” delle trasmissioni che seguiranno, in questo, per onor del vero, in casa Rai si limitano a dire cosa seguirà il telegiornale, mentre nei tg del biscione parte un servizio di 3-5 minuti circa, ma va bene così, ogni nazione ha la tv che si merita!
La STAMPA: i cari e vecchi giornali non sono da meno. Su 20/30 pagine almeno 10 sono per la politica, ovviamente parlano SOLO delle esternazioni dei soliti 8 volti (abbiamo il parlamento più grande del mondo e parlano solo in 8, ma sono pazzo io o loro?).
Poi i soliti articoli sullo spettacolo, ovviamente sulle grandi produzioni, dei teatri di periferia che cazzo gli frega? E lo sport, o meglio LO sport, perché in Italia sembra che tutti, ma proprio tutti, giochino a calcio, se uno sport diverso arriva nei giornali è perché un nostro connazionale è riuscito a vincere, cosa assai miracolosa, visto che investiamo SOLO nel calcio.
Ovviamente il terzo di giornale rimasto si occupa al 50% del caso di cogne del momento, l’altro 50% al gossip… e sul gossip non dico nulla se no rischio di bestemmiare come un muratore che si è colpito il dito col martello.
La cosa che di tutta questa mondezza giornalistica mi da più fastidio è il fatto che una legge vergogna (guarda tu il caso, l’ha fatto un nano di merda di Arcore) finanzi i giornali!Capito? Uno pensa: mi fanno schifo, non li compro e pace fatta, macchè, anche se non compri il “fogliaccio del ciccione” o il giornale “libero di dire cazzate”, li paghi con le tasse…
Quindi pensate che bello, i giornalisti sono “nostri dipendenti” (come i politici of corse) però hanno la pubblicità che li condiziona non poco.
Prendiamo per esempio le rivolte che i Nigeriani fanno quotidianamente all’Enel, sapete perché lo fanno? Perché, proprio come nel colonialismo, da qualche decennio (e per altri) prendono il petrolio, lo vendono, e non danno un cazzo alla popolazione locale che muore di fame mentre la multinazionale guadagna con il loro oro nero.
È stato detto in qualche giornale? Ovviamente no, del resto come fai a scrivere 2 righe di disappunto contro lo sponsor che ti compare in 2 pagine pubblicitarie?
In definitiva ritengo i giornalisti dello stivale puzzolente dei TERRORISTI (parola che va così di moda grazie a questa manica di incompetenti).
Forse gli unici veri terroristi di questo mondo. Ogni giorno, invece di investigare e riportare notizie, si siedono davanti ad un computer, leggono l’ansa e su quello fanno il loro bel articoletto.
MALEDETTI, voi dovreste essere gli occhi e lo orecchie di una nazione, prendete l’esempio di Anna Politkovskaya, ha dato la sua vita per poter raccontare al mondo le tragedie della Cecenia, e voi non fate neanche un servizio per raccontarci cosa combina quel bastardo di putin!
VERGOGNATEVI, siete il peggior ordine professionale, siete dei maledetti servi del potere, fate schifo, ma ricordatevi che se esiste un Dio col cazzo che vi farà vedere il paradiso, ogni volta che avete girato lo sguardo (su ordine di un polito o multinazionale) voi avete OCCULTATO la verità, e la bugia è un peccato grosso cari miei finti-pseudo-cattolici.
Voi che siete dei super credenti e vi scordate di dire che tra i politici che partecipano al family-day ci sono SEPARATI, DIVORZIATI, CONVIVENTI (per non fare nomi, ma cognomi: Fini, Berlusconi ed il finto cattolico per antonomasia Casini, poi Calderoni, la Russia e quel Musi poi pizzicato con ben 2 puttane, sulla Santanichè che è CONTRO i dico ricordo solo che per anni ne ha beneficiato con il "ragazzo", oltre, ovviamente, ad essere SEPARATA, mi sembra la quintessenza dell'ipocrisia).
VOI "pseudo-giornalisti" senza ragione, voi senza dignità, per favore, ridatemi un po’ i soldi che per colpa di una legge ingiusta vi siete presi.
MALEDETTI incompetenti, rispetto a voi gli sbirri sono bravi, il che è dirla lunga.
mercoledì 3 ottobre 2007
GHENGA
Salve Mondo,
oggi mi voglio occupare di un nuovo fumetto italico che da qualche mese gira per le nostre edicole, cioè “Ghenga”.
Nasce dalla penne di Francesco Rivano ed Antonio Fassio e subito fa capire una cosa, NON è il classico fumetto “all’italiana”, quindi scordatevi le impaginazioni a 6 vignette, lo stile classico alla Bonelli o le storie “circolari” incentrate su un unico eroe dove ci sarà una donna in difficoltà, il cattivo fermato entro le 100 pagine, ed infine, la suddetta signora tra le braccia del personaggio principale.
In Ghenga non sembra esserci nulla di scontato, ma andiamo con ordine.
Le storie si svolgono ad Urbania (città immaginaria che assomiglia alla nostra capitale) e per essere più precisi, nella palazzina 17 dove tre strampalate ragazze convivono le “simpatica” esperienza della vita fuori dalla casa materna.
Arianna, Sara e Sabrina vengono da paesi del Nostro stivale e si ritrovano catapultate nel tram tram della metropoli, dove studiano, lavorano e vivono storie “allucinanti”, e questo grazie al background che si portano dietro, infatti ognuna di loro è soggetta a qualche “vizietto”, c’è chi fuma canne manco fossero acqua, chi si tiene stretta la propria scatola di “pasticche” e chi non riesce ad uscire di casa a causa di molteplici fobie.
Quindi, come avrete ben capito, non si parla in Ghenga di eroi senza macchia e senza paura, in costanti viaggi alla ricerca di draghi da ammazzare (povere bestie, che avranno mai fatto di male per essere sempre cacciati ed uccisi?), ma nonostante questa apparente normalità (chi a vissuto l’esperienza dello studente fuori sede già sa che non c’è niente di normale in questo) si rimane stupiti dalle vicende “psichedeliche” che le tre coinquiline vivono.
Viaggi nel mondo di Oz, combattimenti a suon di joiped con giapponesi portentosi, paesi di mostri, sono solo alcune delle storie che le ragazze vivono in “soli” due numeri.
Passando dalla storia al disegno, c’è poco da dire, le tavole parlano da se.
Lo stile è unico (nel senso che a memoria non mi sovviene nulla di simile) essenziale e caricaturale al massimo, per capirci, sembra una fusione tra il genere manga (con i suoi “occhioni”) e lo stile di un vignettista satirico, che si sposa perfettamente con le storie trattate, dove un sorriso ci scappa sempre.
Comunque, quello che più mi ha colpito dei disegni è l’impaginazione, completamente fuori da ogni schema, sembra di vedere un lavoro in costante mutamento, l’ordine di lettura stravolto all’inverosimile in alcune sequenze rende sempre interessante la lettura delle vicende.
Ah, quasi mi dimenticavo, è a colori, cosa assai rara nel fumetto nostrano, e questo a riprova che non sono solo gli statunitensi “quelli bravi con in colori”.
Adesso, come ogni buon critica deve fare, passiamo alle note dolenti.
Onestamente sul fronte storie non mi sento di trovare alcuna pecca, è ancora presto e soprattutto dubito che un fumetto con queste premesse possa annoiare, la sua vena umoristica e surreale può far spaziare in infiniti campi lo scrittore (salvo che l’autore si addormenti sugli allori).
Una cosa che non mi convince sono gli editoriali, da una parte, l’humor con cui sono scritti si intona perfettamente con le tinte del fumetto, dall’altro, il loro non presentare al pubblico gli autori o la genesi delle storie rischia di non “umanizzare” il lavoro che c’è alle spalle della pubblicazione, rendendo il tutto un po’ sterile, quando in realtà, dietro un prodotto così ben confezionato c’è sicuramente un impegno serio e costante.
Nel complesso è un fumetto con ottime potenzialità, un comics book che rompe gli schemi tradizionali come a suo tempo fece Arthur King (se non lo conoscete è perché sono un vecchietto del mondo delle nuvole parlanti), quindi se amate i fumetti che non seguono le regole del mercato, se amate le storie incredibili condite di ilarità, che aspettate, andate a chiedere in edicola la vostra copia di Ghenga.
Scheda Tecnica:
TITOLO: Ghenga
AUTORI: Francesco Rivano & Antonio Fassio
EDITRICE: Matrix Media Publishing s.r.l.
PUBBLICAZIONE: mensile
PREZZO: 4,90 / 6,90 €
NUMERI RECENSITI: 1 e 2
VOTO KIKKO: 8,5
NOTE: nel suo stile dissacrante tratta alcuni argomenti “scabrosi” come: l’omosessualità, le droghe ed i rapporti interpersonali che hanno fatto mettere la scritta “consigliato ad un pubblico maturo” in copertina, che volete farci, non siamo in Giappone, purtroppo!?!
oggi mi voglio occupare di un nuovo fumetto italico che da qualche mese gira per le nostre edicole, cioè “Ghenga”.
Nasce dalla penne di Francesco Rivano ed Antonio Fassio e subito fa capire una cosa, NON è il classico fumetto “all’italiana”, quindi scordatevi le impaginazioni a 6 vignette, lo stile classico alla Bonelli o le storie “circolari” incentrate su un unico eroe dove ci sarà una donna in difficoltà, il cattivo fermato entro le 100 pagine, ed infine, la suddetta signora tra le braccia del personaggio principale.
In Ghenga non sembra esserci nulla di scontato, ma andiamo con ordine.
Le storie si svolgono ad Urbania (città immaginaria che assomiglia alla nostra capitale) e per essere più precisi, nella palazzina 17 dove tre strampalate ragazze convivono le “simpatica” esperienza della vita fuori dalla casa materna.
Arianna, Sara e Sabrina vengono da paesi del Nostro stivale e si ritrovano catapultate nel tram tram della metropoli, dove studiano, lavorano e vivono storie “allucinanti”, e questo grazie al background che si portano dietro, infatti ognuna di loro è soggetta a qualche “vizietto”, c’è chi fuma canne manco fossero acqua, chi si tiene stretta la propria scatola di “pasticche” e chi non riesce ad uscire di casa a causa di molteplici fobie.
Quindi, come avrete ben capito, non si parla in Ghenga di eroi senza macchia e senza paura, in costanti viaggi alla ricerca di draghi da ammazzare (povere bestie, che avranno mai fatto di male per essere sempre cacciati ed uccisi?), ma nonostante questa apparente normalità (chi a vissuto l’esperienza dello studente fuori sede già sa che non c’è niente di normale in questo) si rimane stupiti dalle vicende “psichedeliche” che le tre coinquiline vivono.
Viaggi nel mondo di Oz, combattimenti a suon di joiped con giapponesi portentosi, paesi di mostri, sono solo alcune delle storie che le ragazze vivono in “soli” due numeri.
Passando dalla storia al disegno, c’è poco da dire, le tavole parlano da se.
Lo stile è unico (nel senso che a memoria non mi sovviene nulla di simile) essenziale e caricaturale al massimo, per capirci, sembra una fusione tra il genere manga (con i suoi “occhioni”) e lo stile di un vignettista satirico, che si sposa perfettamente con le storie trattate, dove un sorriso ci scappa sempre.
Comunque, quello che più mi ha colpito dei disegni è l’impaginazione, completamente fuori da ogni schema, sembra di vedere un lavoro in costante mutamento, l’ordine di lettura stravolto all’inverosimile in alcune sequenze rende sempre interessante la lettura delle vicende.
Ah, quasi mi dimenticavo, è a colori, cosa assai rara nel fumetto nostrano, e questo a riprova che non sono solo gli statunitensi “quelli bravi con in colori”.
Adesso, come ogni buon critica deve fare, passiamo alle note dolenti.
Onestamente sul fronte storie non mi sento di trovare alcuna pecca, è ancora presto e soprattutto dubito che un fumetto con queste premesse possa annoiare, la sua vena umoristica e surreale può far spaziare in infiniti campi lo scrittore (salvo che l’autore si addormenti sugli allori).
Una cosa che non mi convince sono gli editoriali, da una parte, l’humor con cui sono scritti si intona perfettamente con le tinte del fumetto, dall’altro, il loro non presentare al pubblico gli autori o la genesi delle storie rischia di non “umanizzare” il lavoro che c’è alle spalle della pubblicazione, rendendo il tutto un po’ sterile, quando in realtà, dietro un prodotto così ben confezionato c’è sicuramente un impegno serio e costante.
Nel complesso è un fumetto con ottime potenzialità, un comics book che rompe gli schemi tradizionali come a suo tempo fece Arthur King (se non lo conoscete è perché sono un vecchietto del mondo delle nuvole parlanti), quindi se amate i fumetti che non seguono le regole del mercato, se amate le storie incredibili condite di ilarità, che aspettate, andate a chiedere in edicola la vostra copia di Ghenga.
Scheda Tecnica:
TITOLO: Ghenga
AUTORI: Francesco Rivano & Antonio Fassio
EDITRICE: Matrix Media Publishing s.r.l.
PUBBLICAZIONE: mensile
PREZZO: 4,90 / 6,90 €
NUMERI RECENSITI: 1 e 2
VOTO KIKKO: 8,5
NOTE: nel suo stile dissacrante tratta alcuni argomenti “scabrosi” come: l’omosessualità, le droghe ed i rapporti interpersonali che hanno fatto mettere la scritta “consigliato ad un pubblico maturo” in copertina, che volete farci, non siamo in Giappone, purtroppo!?!
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