sabato 27 aprile 2013

LA DIGA DI AMSTEL


Ciao Mondo,
finalmente sono riuscito a fare il mio quarto pellegrinaggio ad Amsterdam,
una tra la più belle capitali della vecchia Europa.
Il suo stile classico, con le case "storte" e i canaloni, è stato integrato perfettamente dagli olandesi con le nuove costruzioni create appositamente per integrarsi con il passato, non solo per non perderlo ma per creare un miscela di vecchio e nuovo che dà al presente un gusto unico,

Il nome della città nasce da due parole olandesi: Amstel, che è il nome del fiume da cui nasce la vita, e Dam che significa Diga, ovvero l'opera dell'uomo che ha piegato la natura al servizio dell'umanità.
Nel tempo Amsteldam si è trasformato nell'attuale Amsterdam. Ma una nazione che ha scelto nel cambiamento la strada maestra da seguire non poteva certo permettersi una capitale con una sola trasformazione nel nome, ed ecco che il nuovo millennio gli ha donato un altro nomen, ovvero I amsterdam.

Come si evince dalla foto (dietro c'è l'Hermitage, n.d.K.) lo slogan della città è diventato la città stessa poiché nel gioco di parole c'è il segreto di questa mutevole, magnetica e onirica città.
Ogni persona che varca la città diviene Amsterdam stessa, è così che funziona, ognuno con l'alcool, le droghe o la prostituzione apporta la sua esistenza a fondersi con un'orgia di umanità che si mescola di continuo, creando un vortice di colori e sensazioni sempre perfettamente (e stortamente) uniti.

Si, è una città in cui l'uno è nel tutto. Una gita ad Amsterdam è sempre il viaggio di un singolo in comitiva. E' un pellegrinaggio in cui ci si parla a se stessi attraverso l'annichilimento.
Se si arriva in questa città per abbracciare i propri vizi si finisce per compiere un viaggio nel proprio io, decontaminandolo dal resto del mondo, perdendosi nei fiumi di un coffeshop si osserva una civiltà multietnica che si rilassa, ognuno per se, ognuno in cerca del vuoto interiore, fregandosene allegramente del Mondo, dei suoi problemi, dei suoi incubi lasciandosi, invece, trasportare dal proprio subconscio, i propri sogni e speranze.

Un viaggio nei vicoli di questa città è il miglior modo per staccare da questa assurda società italiota, piena di arroganti leccapiedi, untuosi maneger, oche in cerca di polli da spennare, modaioli analfabeti, calciatori ricchi di ignoranza o politici mafiosi che si attaccano alla sedia come la merda sulla ceramica del water.

Stiamo parlando di una nazione che legalizza le droghe, la prostituzione, le coppie omosessuali, il testamento in vita, l'adozione da parte di un singolo, l'eutanasia, inoltre è la prima che legalizzò il divorzio e l'aborto.
Signori, stiamo parlando di una società in cui i DIRITTI DEL SINGOLO sono sempre stati al centro della dialettica giurisprudenziale. Un faro del diritto mondiale che è anche una grandissima zoccola che dà tutta se stessa perché i suoi clienti siano sempre felici. Si c'è un gran casino nelle strade notturne, eppure non c'è violenza o devastazione, la palese dimostrazione di come la LIBERTA' RENDA LIBERI E FELICI, perché non siamo certo nati per dire sissignore!

Se non ci siete mai stati che state aspettando?
Certo il ritorno è un grandissimo colpo, devo dirvelo, poi vedrete tutto in altro modo, vi incazzerete non poco. Magari questo ci serve per continuare a lottare per ciò che è giusto. E' un tonico che ci spinge a non arrenderci perché ci mostra cosa ci aspetta alla fine della lotta.
Un Amsterdam in ogni città del mondo, così finalmente tutti potremo urlare

I amsterdam!